Raffaele Angela·

Come funziona l’apparato digerente del cane e come mantenerlo sano

Scopriamo come funziona l’apparato digerente del cane, quanto dura la digestione, i disturbi più comuni e come il cibo fresco aiuta il suo benessere.

beagle che mangia cibo umido, immagine per illustrare articolo su apparato digerente del cane

L’apparato digerente del cane è un sistema complesso e affascinante, che lavora in modo diverso rispetto al nostro. Conoscerne il funzionamento è importante per capire meglio i bisogni alimentari del nostro amico a quattro zampe e per aiutarlo a stare bene ogni giorno.

Scopriamo insieme come è fatto l’apparato digerente del cane, quali sono le fasi della digestione e quanto dura in media questo processo. Vedremo anche quali sono i disturbi digestivi più comuni e, soprattutto, come possiamo favorire il benessere del suo stomaco e del suo intestino attraverso una corretta alimentazione e alcune buone abitudini quotidiane.

Anatomia dell’apparato digerente del cane

L’apparato digerente del cane è formato da una serie di organi che, lavorando in sequenza, permettono di trasformare il cibo in energia e nutrienti essenziali. Conoscere la loro funzione ci aiuta a capire perché il cane ha esigenze nutrizionali diverse da quelle dell’uomo.

Bocca, faringe ed esofago

La digestione comincia nella bocca, dove i denti del cane non servono tanto a masticare a lungo, quanto a strappare e tagliare. Questo spiega perché i cani tendano a ingoiare bocconi grandi: il loro apparato digerente è progettato per lavorare il cibo soprattutto nello stomaco. La saliva ha un ruolo limitato dal punto di vista enzimatico, ma fondamentale per lubrificare e facilitare il passaggio del cibo verso l’esofago e, da lì, allo stomaco.

Stomaco

Lo stomaco è uno degli organi più importanti dell’apparato digerente. È molto elastico e può dilatarsi per accogliere grandi quantità di cibo, caratteristica ereditata dai canidi selvatici che non si nutrivano tutti i giorni. Qui il cibo viene mescolato con i succhi gastrici, particolarmente acidi, capaci non solo di iniziare la digestione delle proteine, ma anche di distruggere molti batteri presenti negli alimenti. Questo è uno dei motivi per cui i cani tollerano meglio di noi alcune cariche batteriche.

Intestino tenue e intestino crasso

Dal piloro, il chimo passa nell’intestino tenue, dove entrano in gioco due alleati preziosi: la bile, che emulsiona i grassi, e gli enzimi pancreatici, che completano la scissione di carboidrati, proteine e lipidi.
Qui avviene l’assorbimento della gran parte dei nutrienti, grazie a una superficie enorme formata da villi e microvilli. È un passaggio fondamentale: se l’intestino non funziona correttamente, anche il miglior alimento non riuscirebbe a nutrire davvero il cane.

L’intestino crasso, invece, è deputato soprattutto all’assorbimento dell’acqua e alla formazione delle feci. In questa fase ha un ruolo centrale il microbiota intestinale, la comunità di microrganismi che contribuisce a proteggere l’organismo, a digerire le fibre e a produrre composti utili come alcuni acidi grassi a catena corta.

Fegato e pancreas

Tra gli organi accessori spiccano fegato e pancreas. Il primo produce la bile, indispensabile per la digestione dei grassi, mentre il secondo produce enzimi e bicarbonato, fondamentali per neutralizzare l’acidità del chimo e completare la digestione. Inoltre, la parte endocrina del pancreas regola la glicemia, un aspetto che mostra quanto la digestione sia collegata anche al metabolismo generale del cane.

cane nero davanti alla ciotola del cibo

Le funzioni dell’apparato e le fasi della digestione

La digestione nel cane non è solo un processo meccanico: è una catena di eventi che trasforma il cibo in energia, protegge da agenti patogeni e mantiene l’organismo in equilibrio.

Le principali fasi sono:

  1. Ingestione e preparazione orale: il cibo viene afferrato e ridotto in bocconi attraverso la masticazione.
  2. Trasporto esofageo: grazie alla peristalsi, i bocconi raggiungono lo stomaco.
  3. Digestione gastrica: nello stomaco, acidi e enzimi attaccano soprattutto le proteine.
  4. Passaggio graduale al duodeno: il piloro regola il rilascio del chimo.
  5. Digestione e assorbimento nell’intestino tenue: nutrienti resi disponibili da bile ed enzimi pancreatici.
  6. Fermentazione e riassorbimento nel colon: acqua recuperata, scarti trasformati in feci.
  7. Evacuazione: eliminazione dei residui non digeriti.

Questo percorso evidenzia che il cane non solo ricava energia dal cibo, ma ottiene anche protezione immunitaria grazie alla barriera intestinale e al microbiota.

Quanto dura la digestione nel cane?

A differenza dell’uomo, il cane ha tempi di digestione più lunghi e variabili. In media, il processo dura tra le 12 e le 24 ore, con una media di circa 20 ore. La durata dipende da molti fattori:

  • Taglia e razza: i cani grandi hanno tempi più lenti.
  • Tipo di alimento: cibi freschi e naturali vengono digeriti più rapidamente rispetto a crocchette molto ricche di carboidrati complessi.
  • Condizioni di salute: eventuali patologie possono rallentare o accelerare la digestione.

Lo stomaco non si svuota di colpo: il passaggio verso l’intestino avviene in modo graduale, a dimostrazione della fine regolazione che governa il processo digestivo.

I disturbi digestivi più frequenti

Il sistema gastrointestinale del cane, pur essendo robusto, è soggetto a diversi disturbi. Tra i più comuni troviamo:

  • Vomito o rigurgito
  • Diarrea
  • Costipazione
  • Flatulenza
  • Intolleranze alimentari o allergie
  • Gastrite ed enterite
  • Infezioni parassitarie
  • Insufficienza pancreatica esocrina
  • Torsione dello stomaco

Molti sintomi, come perdita di appetito, letargia o sangue nelle feci, sono aspecifici. Per questo, se i disturbi persistono oltre 24-48 ore o si presentano in forma grave, è sempre consigliato rivolgersi al veterinario.

Come favorire il benessere dell’apparato digerente del cane

La buona salute digestiva passa in gran parte dall’alimentazione e dalle abitudini quotidiane. Alcuni accorgimenti pratici:

  • Introdurre i nuovi alimenti gradualmente, per evitare squilibri del microbiota.
  • Suddividere i pasti in due o più momenti al giorno, soprattutto per cani di taglia grande.
  • Offrire una giusta quantità di fibra di qualità, utile ma senza eccessi che possono causare gas.
  • Valutare, se necessario, l’uso di probiotici o integratori specifici.
  • Evitare cibi tossici o poco digeribili, come avanzi di cucina, ossa cotte o alimenti troppo grassi.
  • Assicurare sempre acqua fresca.
  • Fare visite veterinarie regolari, soprattutto se il cane ha una predisposizione a disturbi digestivi.
  • Limitare l’attività fisica intensa subito dopo i pasti, per ridurre il rischio di problemi gastrici.

Il ruolo del cibo fresco per la salute digestiva

L’alimentazione è il punto di partenza per un cane in salute. Una dieta composta da ingredienti freschi e bilanciati non solo è più appetibile, ma risulta anche più digeribile e meglio assimilabile. Rispetto a un’alimentazione industriale secca, il cibo fresco permette un minor carico sullo stomaco, favorisce l’assorbimento dei nutrienti e contribuisce al corretto equilibrio del microbiota intestinale.

Scegliere cibo fresco come quello di Dog Heroes significa assicurare al proprio cane una nutrizione su misura, pensata per rispettare la fisiologia dell’apparato digerente e prevenire molti disturbi comuni.

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L’apparato digerente del cane in breve

Quanto dura la digestione di un cane?

In media la digestione del cane dura tra le 12 e le 24 ore, con una media di circa 20 ore. I tempi variano in base a taglia, tipo di alimento e condizioni di salute.

Quali sono i sintomi di problemi digestivi nel cane?

I segnali più comuni sono vomito, diarrea, inappetenza, letargia, flatulenza e feci anomale. Se persistono per più di 24-48 ore, è importante consultare il veterinario.

Che alimentazione favorisce la digestione del cane?

Un’alimentazione a base di cibo fresco e bilanciato, ricco di ingredienti naturali e facilmente digeribili, supporta il microbiota intestinale e riduce il rischio di disturbi digestivi.

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